Alessandro Rondoni ha seguito a Bologna il 2 agosto la cerimonia di commemorazione delle vittime della strage avvenuta nella stazione trentotto anni fa. «Il vile attentato terroristico, che uccise ottantacinque persone e ne ferì oltre duecento, è una piaga ancora aperta e dolorante nella società e nella coscienza civile» ha dichiarato su facebook Rondoni, che ha assistito alla cerimonia di commemorazione e alla deposizione dei fiori nella sala di attesa della stazione, «dove è ancora ben visibile lo squarcio causato dalla bomba, e al primo binario, dove c’è la lapide con la preghiera di Papa Giovanni Paolo II che donammo come giornalisti dell’Ucsi». Ha poi seguito la messa nella chiesa di S. Benedetto celebrata dall’arcivescovo di Bologna, mons. Zuppi, davanti alle autorità e ai familiari delle vittime, «dove - ha aggiunto Rondoni - si è ricordato che la sofferenza di allora ha generato dolore e consapevolezza nella memoria di oggi e che, in fondo, siamo tutti familiari delle vittime, appartenenti ad un’unica civitas. Fare memoria oggi significa anche essere ogni giorno operatori di pace e di giustizia».