Una serata piena di sorprese e di ospiti ha fatto da cornice al Circolo Aurora di Palazzo Albicini alla presentazione del libro sul portiere dell’Inter e della Nazionale di calcio “In presa Alta. Le parate di un portiere gentiluomo d’altri tempi”, Caosfera edizioni, curato da Jacopo Dalla Palma e con prefazione di Gabriele Oriali.
Ivano Bordon è giunto a Forlì accompagnato dalla moglie Elena ed è stato intervistato dal giornalista Alessandro Rondoni (a sinistra nella foto insieme al campione), suo tifoso, dopo il saluto del presidente Oreste Lugaresi in occasione del 60° dell’Inter Club Forlì. Insieme alle bandiere nerazzurre campeggiavano in sala anche le locandine dell’evento, copie del libro che il campione ha firmato con dedica ai tifosi, oltre a foto e selfie, mentre nel maxischermo scorrevano le immagini con le parate più belle della lunga carriera. Bordon è stato tre volte campione del mondo: oltre al Mundial ’82 in Spagna, anche in Congo con la Nazionale Militare e, nel 2006, in Germania come preparatore dei portieri, attività che ha svolto con successo dopo quella di calciatore. Ha raccontato dei suoi inizi a Marghera, dove è nato nel 1951, poi dell’arrivo a Milano nelle giovanili dell’Inter fino alla prima squadra dove, con 382 presenze e record d’imbattibilità, ha vinto due scudetti, due coppe Italia, giocato la finale di Coppa dei Campioni contro l’Aiax di Cruijff dopo la famosa “partita della lattina”. Fra aneddoti e curiosità ha ricordato, non senza emozione, anche il compagno e amico Mauro Bellugi, recentemente scomparso, il grande capitano Giacinto Facchetti ed Eugenio Bersellini, l’allenatore dello scudetto ‘79-‘80. Nell’intervista, oltre ai successi sportivi, Bordon ha pure evidenziato la forza delle relazioni in famiglia, con i compagni di squadra, con cui condivide ancora una chat, e lo stile di chi ha saputo coltivare nel tempo valori e amicizie. Durante la serata di lunedì 4 dicembre sono state festeggiate, e hanno raccontato alcuni momenti della loro attività, anche alcune glorie del calcio forlivese dal cuore nerazzurro: Alberto Bergossi che esordì in serie A a San Siro proprio contro l’Inter di Bordon, e Arturo Vianello, veneziano pure lui, che è stato all’Inter prima di proseguire la carriera in serie A.
Presenti, la sera del 4 dicembre, anche il romagnolo Bruno Zoffoli, che ha condiviso a Milano gli inizi all’Inter con Bordon, e Franco Sirotti, arbitro forlivese che ha raggiunto la massima serie. Il patron, Franco Aleotti, ha annunciato che si farà in luglio la prossima edizione del Premio Sportilia, dove due anni fa fu premiato lo stesso Bordon. Altri saluti sono stati rivolti dall’assessore comunale Marco Catalano,e dal responsabile comunicazione e sport della diocesi di Forlì-Bertinoro, don Giovanni Amati. Vi è stato anche il videomessaggio del noto giornalista forlivese Marino Bartoletti. Menzioni anche per Gastone Turci, per il lungo periodo della sua trasmissione “Parola di Gastone”, per Lorenzo Boattini, per i 40 anni di servizio come massaggiatore al Forlì Calcio. Altre personalità, tifosi, giornalisti e soci dell’Inter Club hanno rievocato partite e parate.
Vi è stato anche un momento di solidarietà a favore dell’adozione a distanza di un bambino seguito dai progetti Avsi e sono stati ricordati, presenti i familiari, Silver Sirotti, Sara Pedri, Dino Amadori e il sen. Leonardo Melandri. Servizi sulla presentazione del libro sono stati realizzati anche da Teleromagna e Videoregione.
Al termine, mentre i tifosi dell’Inter Club Forlì cantavano l’inno “Amala, Pazza Inter Amala”, Bordon ha tagliato il grande panettone preparato per l’occasione e ha fatto il brindisi per gli auguri di Natale, accompagnati a quelli di poter veder presto splendere la seconda stella nerazzurra.