Ad evidenziare l’importanza di questo atteso evento cittadino, domenica 2 aprile si svolgerà la visita pastorale di Papa Francesco che contribuirà a rendere ancora più solenne la riapertura del luogo di culto più importante per l’intera comunità di Carpi. «Nel tempo della socialitudine - ha detto Rondoni usando un suo neologismo - in cui una nuova solitudine alberga nelle reti di internet e dei social network, dove l’uomo è sempre collegato ma è sempre solo, oggi qui a Carpi si sta dando esempio di vera comunità. Dalle pietre della Cattedrale rinasce anche il cuore del popolo e della città, simbolo della comunità che risorge dalle macerie». Durante il convegno, accreditato come corso di formazione dall’Ordine dei giornalisti con l’acquisizione dei crediti, si è parlato delle tappe della ricostruzione che hanno riportato alla riapertura di 118 edifici religiosi in tutta la regione. La Cattedrale di Carpi, dove i danni più ingenti si sono registrati sulla facciata e la cupola, ha necessitato di un intervento di cinque milioni per poter essere ripristinata, messa in sicurezza e resa agibile dopo cinque anni. L’incontro, che è stato coordinato da Luigi Lamma, direttore dell’Ufficio Comunicazioni sociali della diocesi di Carpi, è stato organizzato dall’Ordine regionale dei giornalisti, dalla Diocesi e dal settimanale “Notizie”, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Carpi. Sono intervenute altre personalità del mondo giornalistico-culturale, istituzionale ed ecclesiale, fra cui anche don Ivan Maffeis, direttore Ufficio nazionale Comunicazioni sociali Cei, e il critico d’arte Vittorio Sgarbi. Al termine dell’incontro si è svolta in anteprima una visita della Cattedrale, guidata dal vescovo Cavina che, citando alcuni versi tratti dai Cori de “La Rocca” di Eliot, ha detto: «Ora vedrete il Tempio completato. Il ricordo visibile della Luce invisibile».
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