Sulla scelta di un italiano al vertice del Parlamento dell’Ue, il politico forlivese afferma: «In un mondo confuso, diviso, con conflitti e derive populiste, serve un’Europa unita e di pace»
Alessandro Rondoni, già candidato alle Europee nel 2014 con una lista che si richiamava al Ppe, sull’elezione dell’italiano Antonio Tajani a Presidente del Parlamento Europeo afferma:
«È un’occasione per costruire un’Europa più popolare, credibile, con una politica di crescita economica e accogliente». Il politico e giornalista aggiunge: «In un mondo confuso, diviso, attraversato da conflitti e derive populiste, serve un’Europa unita, di pace, che riscopra le proprie radici storiche e culturali. Per questo il Parlamento è chiamato a svolgere un ruolo politico e istituzionale ancora più importante, con un’azione forte per costruire un’Europa dei popoli e delle culture, meno fredda, burocratica e distante». Rondoni, già candidato sindaco a Forlì, incontrò Tajani, all’epoca commissario europeo, a margine di un incontro al Meeting di Rimini nel 2012 e ricorda: «In Consiglio Comunale presentai una mozione, poi approvata, che impegnava la Giunta a predisporre un piano comunale per pagare i fornitori e le imprese entro trenta-sessanta giorni, pena sanzioni in caso di ritardo, così come previsto dalla direttiva Ue sollecitata dall’allora commissario europeo Tajani».