Al Grand Hotel di Vecchiazzano si è svolto il tradizionale appuntamento natalizio con la presentazione delle azioni di solidarietà e dei progetti culturali del 2019
Un centinaio di persone hanno partecipato al “Ristorante 3 Corti”, presso il Grand Hotel Forlì di Vecchiazzano (FC), alla tradizionale conviviale natalizia del Rondo Point con Alessandro Rondoni che è intervenuto dicendo: «Vogliamo più Forlì e più Europa. Amministrare significa rispondere alle esigenze dei cittadini guardando anche alla casa comune europea, luogo di pace e democrazia». Durante la serata, organizzata il 10 dicembre in collaborazione con il periodico “ForzARomagna”, Rondoni ha aggiunto: «È importante incontrarsi per ragionare insieme e non seguire solo gli istinti o la pancia, per conoscere, capire, riflettere e formare un giudizio libero su quanto sta accadendo. E per continuare a costruire». È quindi seguito il dialogo sulla politica locale e nazionale, anche in vista delle prossime elezioni amministrative, con Gian Luca Zattini, sindaco di Meldola e candidato sindaco a Forlì, Francesca Gardini, assessore all’urbanistica a Forlì, e Valerio Roccalbegni, sindaco di Modigliana. Sono stati inoltre ripercorsi i momenti più importanti dell’anno con video e immagini, vi sono state alcune testimonianze di ospiti e la presentazione dell’adozione a distanza da parte del Rondo Point di un bambino brasiliano con un progetto Avsi.
“Il diritto alla pace fondamento dell’Europa” è il titolo dell’incontro che Rondoni ha seguito all’Istituto Veritatis Splendor di Bologna il 30 ottobre. L’appuntamento è stato organizzato dall’Alma Mater e dalla Facoltà teologica dell’Emilia-Romagna con lo scopo di offrire una riflessione sul messaggio che Papa Francesco ha lanciato al mondo universitario durante la sua visita a Bologna l’1 ottobre 2017. Sono intervenuti, fra gli altri, l’arcivescovo di Bologna, mons. Matteo Zuppi, il ministro per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale, Enzo Moavero Milanesi, il rettore Francesco Ubertini, il segretario della Santa Sede per i rapporti con gli Stati, mons. Paul Richard Gallagher.
Nei Musei San Domenico di Forlì, il 15 novembre Rondoni ha partecipato con un gruppo di persone alla visita guidata, proposta da Rondo Point e “ForzARomagna”, alla mostra fotografica “Viaggio Racconto Memoria” dell’artista siciliano Ferdinando Scianna. La rassegna, con oltre 200 scatti in bianco e nero, sarà visitabile fino al 6 gennaio 2019.
Rondoni è intervenuto su Nettuno TV per commentare l’incontro “Ponti di Pace"
«La pace non è conquistata una volta per sempre ma va costruita ogni giorno con un impegno che parte dalla disponibilità al cambiamento di sé, all’ascolto dell’altro e a fare comunità». Lo ha detto in diretta su Nettuno TV Rondoni commentando “Ponti di Pace”, l’incontro internazionale promosso a Bologna dal 14 al 16 ottobre da Chiesa di Bologna e Comunità di Sant’Egidio per il dialogo e l’amicizia tra popoli, religioni e culture. Tanti i convegni con leader di religioni, rappresentanti di istituzioni nazionali ed europee, e le testimonianze. «Occorre una politica comunitaria che sappia guidare i processi della globalizzazione, delle migrazioni, dell’integrazione, dei cambiamenti climatici, della custodia dell’ambiente e che combatta contro lo spreco delle risorse, comprese quelle alimentari» ha sottolineato Rondoni. Toccanti le testimonianze, come quella di Nour Essa, la ragazza profuga siriana che con il marito e i due figli è scappata dalla guerra attraverso i corridoi umanitari, è stata “salvata” e portata in Italia con la sua famiglia da Papa Francesco. E poi quella di Berenice King, figlia di Martin Luther King, che ha chiesto un mondo di pace senza violenze e discriminazioni, ricordando che tutti dobbiamo essere sognatori di pace. E pure quella del vescovo cinese Yoseph Shen Bin, che ha parlato dopo i recenti accordi tra la Cina e la Santa Sede in nome di un nuovo rapporto che anche in quel Paese sta avvenendo. «Vedere tanta gente insieme - ha proseguito Rondoni - una carovana di personaggi giunti da tutto il mondo con i colorati abiti e copricapi tradizionali, sentire parlare lingue diverse in giro per la città, pregare e dialogare in momenti ecumenici e interreligiosi, fa ben sperare, costruisce il futuro e rende evidente che gli uomini di fede sono uomini di pace. E tutto questo proprio nei giorni in cui si ricordava il 40° anniversario di elezione di Papa Giovanni Paolo II e veniva canonizzato Paolo VI». Tanti gli argomenti percorsi e, fra gli altri, l’ambiente, i corridoi umanitari, le migrazioni, l’unità dei cristiani, il Medioriente, il futuro di Sarajevo, i giovani e le differenze, la città nell’era globale, la solidarietà tra generazioni, le diseguaglianze della globalizzazione, i poveri e i deboli, la crisi dell’Europa, lo sviluppo economico e le eredità del ’68. La manifestazione si è conclusa con la preghiera comune in piazza Maggiore, con l’arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi, che insieme agli altri leader ha consegnato l’appello e acceso una fiaccola per la pace. I giovani del Coro dell’Antoniano e poi Gianni Morandi hanno cantato davanti alla gente, perché anche la musica è un messaggio di pace.
Il card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato emerito della Santa Sede, è stato a Forlì per presentare il suo libro “I miei papi” (ed. Elledici) nella chiesa del Suffragio, invitato dal rettore, don Paolo Giuliani, già suo allievo alla Pontificia Università Lateranense, che ha introdotto l’incontro il 20 ottobre scorso. Il cardinale è stato intervistato dal giornalista Alessandro Rondoni e ha raccontato episodi e aneddoti, anche inediti, sui sette papi che ha conosciuto, da Pio XII a Francesco, e sulla collaborazione che ha avuto con cinque di essi. Bertone era già stato a Forlì nel 2007 quando, il primo maggio, partecipò insieme ad altre personalità civili e religiose all’intitolazione della piazza Papa Giovanni Paolo II davanti al Duomo. La richiesta di dedicare un luogo centrale della città a papa Wojtyla era stata avanzata all’Amministrazione comunale di Forlì, all’indomani della morte del Pontefice, da Alessandro Rondoni, allora direttore de “il Momento”, per evidenziare il legame della città con il Papa, che lo aveva conosciuto anche grazie all’opera di don Francesco Ricci con il Centro Studi Europa orientale (Cseo).
Rondoni ha ricordato la missionaria forlivese e ha partecipato alle iniziative nel 15° della morte
Rondoni ha ricordato Annalena Tonelli nel 15° anniversario della morte. «È un esempio luminoso di fede e speranza - ha detto su facebook e al Rondo Point - la sua opera, il suo silenzio e le sue parole sono un segno per tutti. Ricordo quando il 21 giugno 2003 la intervistai, ero direttore de “il Momento”, nella sede del Comitato per la lotta contro la fame nel mondo. Annalena “rompeva” il silenzio per consegnare per sempre alle parole il significato della sua vita. Una vita esemplare per tutti, al servizio degli altri». Rondoni ha seguito il 6 ottobre al Campus universitario di Forlì il convegno sulla missionaria con gli interventi, fra gli altri, dei vescovi di Forlì-Bertinoro, Livio Corazza, e di Gibuti, Giorgio Bertin, del sindaco Davide Drei, del presidente Fondazione Carisp, Pinza, e il 7 la messa in Duomo. Annalena Tonelli è stata ricordata dal 5 al 7 ottobre con un'ampia serie di eventi a Forlì e anche il Rondo Point ha esposto articoli, testi e immagini sulla missionaria che ne ripercorrono la biografia, le parole e la preziosa opera di servizio ai poveri in Africa.
Rondoni è stato ospite di Gastone Turci alla trasmissione “Parola di Gastone” su Videoregione il 24 settembre. Commentando la cronaca giornalistica ha sottolineato l’importanza della cultura sportiva, della corretta informazione e della sana passione, con un occhio di riguardo ai colori del Forlì e dell’Inter. «Nel centenario del Forlì Calcio nel 2019 - ha detto Rondoni - speriamo ci sia anche uno scatto d’orgoglio della città, con più partecipazione di sostenitori, partner e sponsor e che la squadra possa dare nuove soddisfazioni ai propri tifosi». E ha aggiunto: «Il calcio svolge anche una funzione sociale, è una festa popolare, e una sana e corretta attività sportiva aiuta i giovani a crescere nel rispetto di principi e valori. Il sistema calcio va comunque riformato perché servono maggiore trasparenza e sostenibilità economica e, viste le recenti crisi di alcune società, l’auspicio è che si possa ripartire anche con nuovo progetto, puntando in alto, e che in Romagna, unendo le forze, ci possa essere magari una squadra che giochi in Champions».